Montalto 07/02/2021
Gentili consorziati
siamo giunti ormai al termine del secondo mandato del CDA rappresentante il nuovo corso del Consorzio del Palombaro. A seguito dell’iniziativa “ammirevole” dell’Amministrazione Caci che nel 2015 aveva convocato l’Assemblea dei proprietari perché esprimesse un nuovo consiglio di Amministrazione, la stessa aveva eletto 5 rappresentanti al fine di chiudere l’annosa vicenda del Consorzio così come previsto dalla convenzione stipulata nel lontano 1980.
Da allora sono trascorsi 6 anni.
Il nuovo consiglio di Amministrazione, per volere dell’Assemblea dei proprietari, avrebbe dovuto anzitutto occuparsi delle emergenze in capo al Consorzio ( gli sversamenti di rifiuti continui nelle aree verdi, i pini mai potati dal 1980 continua fonte di pericolo per i passanti, l’ immondizia ed il fango stratificato dopo l’ultima alluvione abbattutosi sulla Marina, l’occupazione abusiva delle are a parcheggio da parte dei camperisti, il pericolo incendio nei periodi di siccità) oltre a curare, dal punto di vista amministrativo, la conclusione della diatriba tra il Comune di Montalto e il Consorzio.
Tutto ciò andava fatto ripartendo da una lista dei consorziati del 1980 mai aggiornata, e dalla buona volontà di 5 persone, 5 consorziati volontari, che hanno pensato fosse necessario rimboccarsi le maniche per senso di responsabilità e farsi carico di una situazione che in molti avevano tollerato per troppo tempo.
Con scarsi mezzi economici (un esiguo fondo cassa generato con le offerte di parte dell’Assemblea) in due anni i 5 volontari, dopo aver aperto un conto corrente, creato un sito internet per la comunicazione, grazie anche all’aiuto di altri volenterosi consorziati che hanno abbracciato gli intenti del nuovo consiglio e dell’Amministrazione Comunale, hanno riportato la situazione a livelli minimi di decenza, aggiornando le liste dei consorziati, attivando un’ assicurazione di responsabilità civile per tutelare i proprietari, hanno analizzato (dopo una non facile ricerca d’archivio) gli atti, i bilanci, le mappe, le convenzioni, i progetti , la situazione urbanistica dell’area, facendo piena luce sulla situazione patrimoniale del Consorzio e depositando finalmente regolari bilanci dopo l’approvazione in Assemblea. In tutto ciò hanno evidenziato le mancanze e responsabilità delle parti (comune ed ex CDA) dalla stipula della convenzione ad oggi.
Alla fine del terzo anno di mandato il CDA aveva in mano la bozza di delibera, concordata con l’Amministrazione Comunale, che finalmente chiudeva l’annosa questione tra l’Amministrazione e il Consorzio.
L’attività volontaristica in 3 anni era riuscita dove tanti professionisti avevano fallito (o voluto fallire). Da allora, inizio 2018, qualcosa nella comunicazione tra CDA del Consorzio e Amministrazione Comunale è venuta meno.
L’uscita di scena del Dott. Girardi ( referente del Comune) e le vicende personali del sostituto dirigente dell’area edilizia pubblica Ing. Rossetti hanno bloccato di fatto il dialogo con l’Amministrazione.
La sospensione del Sindaco, ai sensi della Legge Severino, a seguito di una sentenza che lo condannava in primo grado e la relativa sostituzione con il vice Benni non hanno fatto altro che peggiorare i rapporti. Le penose vicende, le bugie, i passi indietro oggettivato nelle riunioni con l’Avvocato Marchetti, consulente amministrativo del Comune,sono state comunicate nei verbali delle passate assemblee dal 2019 ad oggi.
Di fatto, è divenuto evidente il vero scopo dell’Amministrazione Caci già dal 2015: far rieleggere dall’Assemblea dei consorziati un nuovo CDA per poter scaricare le responsabilità circa le mancanze, le problematiche ambientali e gestionali dell’area su figure rappresentative regolarmente elette dal momento che il precedente CDA era decaduto per la morte dei componenti.
E’ ormai assodato che la buona volontà dell’Amministrazione si palesava a chiacchere (registrate nei verbali delle assemblee alle quali inizialmente partecipavano rappresentanti dell’Amministrazione Caci) mentre nei fatti risultava immobile se non in contrasto con gli intenti del Consorzio.
La richiesta di istallare a nostre spese le telecamere nell’area, di gestire gli ingressi, di dotare le strade di dissuasori e vietare l’ingresso agli estranei, di riammodernare ed integrare il sistema d’illuminazione, è stata sempre respinta dal Comandante dei vigili e dagli uffici competenti poiché le strade i parcheggi, l’illuminazione quali opere primarie erano rientrate di fatto nei beni comunali in virtù della delibera 359 del 13 novembre 2002 e pertanto il Consorzio non era titolato ad eseguire migliorie o modifiche su di essi.
Gli stessi uffici però, ad ogni richiesta d’intervento per l’otturazione delle fogne, le buche nelle strade o la mancanza d’illuminazione, non si degnava neanche di rispondere alle richieste d’intervento sollecitate dai consorziati e dal CDA per PEC facendoci rimanere in un limbo senza luce dove i consorziati erano insoddisfatti per la situazione e il CDA si trovava inerme a dover fronteggiare una situazione di rischio che metteva in pericolo gli stessi volontari per le enormi responsabilità assunte dinanzi alla legge.
Con la promessa che dal 2015 entro 3 anni si sarebbe chiusa la convenzione, il CDA di volontari e altri onesti consorziati hanno lavorato cercando di limitare le spese al fine di garantire la regolarità nei bilanci, nelle assemblee, nella comunicazione, senza spendere le risorse per una segreteria, una sede stabile o dipendenti che redigessero registri, rispondessero alle mail o inviassero gli avvisi di pagamento ai consorziati come succede in altre organizzazioni, il tutto seguendo la direttiva dell’Assemblea che aveva deliberato di limitare le spese approfittando dello slancio volontaristico delle persone, nella speranza che da lì a poco tutto sarebbe finito in una gioiosa festa per la chiusura della convenzione e subito dopo dell’ente Consorzio.
Ma l’Amministrazione Caci già era cosciente del fatto che senza la regolarizzazione della convenzione il Consorzio non si sarebbe potuto sciogliere neanche per espresso volere dell’Assemblea poiché la responsabilità di ogni incidente o danno a terzi e relativi oneri, sarebbero comunque ricaduti sui singoli consorziati, responsabili in solido per ogni mancanza dell’ente o del CDA vacante.
Tutte le promesse e gli accordi fatti sono stati disattesi dall’Amministrazione Comunale.
Siamo giunti al dunque: i volontari, dopo aver sottratto tempo alle proprie famiglie per 6 lunghi anni, così come i rappresentanti dei lotti e gli amministratori, non sono più disposti a farsi prendere in giro dall’Amministrazione e a farsi rimproverare dai consorziati giustamente esasperati le mancanze di risultati.
Questi descritti sono i motivi per cui all’Assemblea del 27-28 febbraio nella quale discuteremo e approveremo il bilancio del 2020, proporremo l’inizio di un nuovo corso.
Dal momento che il Consiglio di Amministrazione è dimissionario in blocco dopo 6 anni di attività volontaristica e lotte con i mulini a vento, proporremo di stabilizzare il governo del Consorzio dotando lo stesso di una struttura che può reggersi non più sull’attività volontaristica ma su un’organizzazione flessibile.
Tale organizzazione che affiancherà il CDA, dovrà occuparsi della normale amministrazione, risponderà alle giuste esigenze dei consorziati e dovrà essere capace di far fronte alle attività che il CDA intende intraprendere nei confronti dell’Amministrazione Comunale.
Dopo anni di prese in giro discuteremo della possibilità di citare dinanzi al tribunale amministrativo il Comune per le inadempienze verso i cittadini che dal 1980 pagano regolarmente l’IMU e le altre tasse locali senza però ricevere nulla in cambio da un’Amministrazione Comunale che si nasconde dietro il dito di una convenzione non chiusa.
Per far ciò avremo la necessità di rieleggere un nuovo Consiglio di Amministrazione che dovrà poter contare su un’organizzazione solida e l’appoggio di un’Assemblea forte al fine di affrontare con sicurezza le attività che vedranno protagonista il Consorzio al fine di risanare l’area e rendere il Palombaro una zona pregevole sotto ogni punto di vista.
Chiediamo quindi a tutti i consorziati abitanti i 26 lotti dell’area del Palombaro di informarsi attraverso il sito internet, scaricando i verbali delle assemblee, la bozza di bilancio 2020, chiamando i rappresentanti dei vari lotti e confrontandosi circa i punti all’ordine del giorno così da giungere ad una delega chiara ai rappresentanti che potranno prendere una posizione consapevole per le decisioni che siamo chiamati ad assumere.
Chiediamo alle persone di buona volontà di presentarsi quali candidati al CDA ed alla Presidenza per il prossimo triennio così da garantire il normale avvicendamento nei ruoli di responsabilità e sollievo per oloro che si ora tanto si sono impegnati per far risorgere il Consorzio dalle sue ceneri.
L’Assemblea di febbraio, così come previsto dal regolamento consortile, si terrà con i soli rappresentanti dei lotti ed il CDA, al fine di rispettare le normative anti covid e tutelare la salute delle persone. Di seguito troverete i contatti per poter interloquire con queste persone ed una mappa per capire in quale lotto è individuabile la vostra proprietà.
Siamo sicuri che ogni proprietario dell’area saprà , per senso di responsabilità, comunicare con i propri rappresentanti così da proseguire questo percorso nell’interesse della comunità consortile.
Cordiali saluti
Il Presidente Pro tempore Francesco Orsini
I Consiglieri Martina Poppi Fulvio Milardi Riccardo Rossi Silvano Berretta
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